Teatro Tullio Giacconi
Nel 1854, il notaio Nazzareno Sorini redasse l'atto di concessione per l'edificazione di un teatro. Questo venne costruito nel cuore della città, con la facciata affacciata sul corso principale. Sebbene non vi sia certezza sul progettista, l'ipotesi più accreditata attribuisce il disegno all'architetto Cesare Boccolino. La pianta del teatro seguiva la tradizionale forma a ferro di cavallo, con tre ordini di palchi e un soffitto concavo stuccato e decorato in stile eclettico ottocentesco. Le decorazioni del soffitto raffiguravano scene mitologiche e ornamenti che contrastavano con gli eleganti fregi dorati dei palchi. Il soffitto era sostenuto da tiranti ancorati alla struttura del tetto, e originariamente il lampadario centrale in cristallo poteva scomparire nel soffitto grazie a un meccanismo a saliscendi, il cui arganello è ancora visibile nel sottotetto insieme all'originale graticcia. Tuttavia, gran parte di ciò che vediamo oggi non è l'originale. Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, il teatro subì gravi danni a causa dei bombardamenti alleati, che lo resero inagibile. Gli alleati asportarono anche le porte decorate dei palchetti, il tavolato del solaio e la facciata d'ingresso, cancellando quasi ogni traccia dell'edificio ottocentesco originario. Nel 1950, i lavori di ristrutturazione trasformarono il teatro in un edificio polifunzionale, ospitando locali per l'AVIS, uffici comunali e una sala cinematografica. Fortunatamente, dopo oltre quarant'anni, nel 1996 fu presa la decisione di riportare l'edificio al suo antico splendore. Grazie a sapienti lavori di restauro, il Teatro Tullio Giacconi riaprì finalmente i battenti il 25 ottobre 1997, tornando a essere bello come, se non più, del giorno della sua inaugurazione. Oggi, il suggestivo scenario del Teatro Tullio Giacconi ospita concerti, drammi, commedie, presentazioni ed esibizioni, animando la vita artistica e culturale della città in tutte le sue sfaccettature. La sua affascinante e travagliata storia riflette il desiderio della comunità di Chiaravalle di avere un proprio palcoscenico, un desiderio nato dalla crescita economica favorita dalla presenza dell'Abbazia Cistercense e della Manifattura Tabacchi. La ristrutturazione degli anni Novanta ha conservato i caratteri originali del teatro, come la pianta a ferro di cavallo e i tre ordini di palchi per un totale di cinquanta posti. Anche gli interventi sulle decorazioni della volta, che richiamano fittissimi ornamenti e seducenti scene mitologiche come "Leda e il cigno", "Danae", "Centauro e Ninfa" e "Selene ed Endimione dormiente", e la scena centrale del coccascena raffigurante "Due personaggi femminili in abiti da sera", hanno pienamente raggiunto l'obiettivo di restituire al teatro il suo originario splendore.
Il Teatro Tullio Giacconi di Chiaravalle, inaugurato nel 1854 per volere della borghesia locale, presenta una pianta a ferro di cavallo e decorazioni ottocentesche. Gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1944, fu ristrutturato negli anni '90 mantenendo la struttura originale e recuperando lo splendore delle decorazioni mitologiche. Oggi è un vivace centro culturale per la città.
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